“Big Love”, quando la poligamia e’ un modo di vivere occidentale
Martina Toti 23 January 2007

La poligamia non è faccenda soltanto da islamisti. C’è chi la pratica oggi, in Occidente e, in particolare, proprio al cuore di quell’Occidente che gli islamisti odiano di più: gli Stati Uniti d’America. Il canale televisivo statunitense HBO – noto per sit-com e programmi di successo – ha persino mandato in onda una serie televisiva sul tema. Il telefilm si intitola Big Love e lo scopo dei produttori, Mark V. Olsen e Will Scheffer, era descrivere in maniera onesta la poligamia in America. Hanno passato più di due anni a studiare e quando la prima stagione della serie è andata in onda la scorsa primavera, è stato un successo. Ovviamente, non sono mancate le critiche.

Big Love ritrae un gruppo mormone fondamentalista d’invenzione chiamato United Effort of Brotherhood. Molti trovano parecchie somiglianze con la Church of Jesus Christ of Latter Day Saints fondamentalista che – potrebbe non essere una coincidenza – ha una divisione finanziaria e legale che si chiama United Effort Plan. Le lamentele, comunque, sono venute da un’altra chiesa, la Church of Jesus Christ of Latter Day Saints originaria, i cui membri sono generalmente noti come Mormoni e hanno lamentato che la serie tv potesse generare fraintendimenti sul loro gruppo che, in realtà, ha rifiutato la poligamia nel 1890 e viene spesso confuso con i mormoni fondamentalisti (i quali, seppur illegalmente, continuano a praticare il matrimonio multiplo).

Ma torniamo a Big Love. I protagonisti sono Bill Henrickson e le sue tre mogli: la prima moglie Barb (quella legale) e le altre due, Nicki e margine, che si definiscono mogli-sorelle. La loro famiglia estesa comprende sette figli e vive in un sobborgo di Salt Lake City (Utah), dove deve mantenere segreta la propria condizione ai vicini mormoni (non fondamentalisti). La poligamia viene raffigurata attraverso i suoi tormenti e problemi. Come può Bill riuscire a mantenere le sue tre mogli e i suoi sette figli? Quanto è difficile vivere nel completo estraniamento dalla società in senso lato? Cosa significa un matrimonio multiplo dal punto di vista delle relazioni sessuali? Quale peso devono portare i bambini per via della loro appartenenza a una famiglia estesa? Come si articolano i rapporti uomo-donna, donna-donna?

Gli specialisti televisivi hanno visto nella serie uno strumento per riflettere sul significato della vita familiare. Tuttavia non bisognerebbe dimenticare che si tratta di una fiction, e che la realtà può presentare “sfumature” diverse, e più spinose. Circa due mesi dopo la messa in onda dell’ultima puntata della prima stagione di Big Love, una pattuglia della polizia del Nevada ferma un veicolo per un normale controllo. All’interno dell’automobile ci sono tre persone: Warren Jeffs, suo fratello e una delle sue mogli. Warren Jeffs è il capo della già menzionata Church of Jesus Christ Latter Day Saints (chiesa fondamentalista) e i poliziotti devono essere rimasti piuttosto sopresi dal colpo di fortuna. Dal maggio 2006, infatti, Jeffs era sulla lista dei dieci fuggitivi più ricercati dall’FBI per aggressione sessuale ai danni di minore; era inoltre ricercato nello Utah per complicità in uno stupro. Accuse di questo tipo non sono rare per i membri del gruppo. Sembra che i casi di abuso di minori, matrimonio con minore, incesto, espulsione di giovani ragazzi dalla comunità siano numerosi. Un’altra “sfumatura” spinosa, e quanto mai reale, è l’accusa di razzismo. Secondo Jeffs, semplicemente, i neri sono stati portati al mondo dal diavolo. In un forum online su Big Love, compare questa domanda: “Perché non ci sono ispanici o neri nel telefilm?”. Qualcuno risponde seraficamente: “Odori e sapori sono al posto giusto. Non c’è nessun bisogno di pepe”.

Ancora una volta una fiction ha portato le persone a riflettere, e anche se Big Love può far apparire le cose un po’ più piacevoli di quanto non lo siano in realtà, bisogna riconoscere che ha un tempismo perfetto e che ci fa riflettere su noi stessi, sulle nostre imperfezioni, sui nostri lati oscuri. La poligamia non è faccenda soltanto da islamisti.

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