«Immigrazione, Europa, legge elettorale. Le mille differenze tra tories e libdem»
Alan Travis (The Guardian) intervistato da Marco Cesario 11 maggio 2010

Dopo il voto di giovedì scorso è chiaro che i Tories non potranno governare da soli. A suo avviso quali sono le soluzioni politiche più percorribili per formare una coalizione stabile e durevole in parlamento?

Il leader del partito dei Lib-dem Nick Clegg spenderà la maggior parte del suo tempo in discussioni con il partito che ha racimolato più voti, ovvero i Conservatori, e cercherà di raggiungere un accordo di massima per formare una coalizione mettendosi d’accordo su alcuni punti chiave come il budget o le riforme.

In una coalizione simile il tema dell’immigrazione può essere motivo di controversia. Nick Clegg, durante la campagna elettorale, ha affermato che occorrerebbe varare una sanatoria per legalizzare tutti gli immigrati irregolari che si trovano nel Regno unito da più di dieci anni.

Non credo che il problema dell’immigrazione possa fare saltare un eventuale accordo tra i due partiti in questi negoziati specifici. Ci sono altri nodi come la riforma elettorale, l’euro, il deficit, la tassa sui super-ricchi.

Eppure il problema dell’immigrazione sollevato durante la campagna elettorale da Clegg è esploso come una bomba e ha evidenziato anche la distanza esistente tra Lib-Dem ed i Tories.

E’ stato uno dei punti più controversi di tutta la campagna elettorale. Ed è anche vero che i conservatori hanno attaccato i Lib-Dem sulla loro proposta di varare una sanatoria. Ma tutto ciò avviene nella teoria. Dal punto di vista pratico già esiste una legge, introdotta dal Labour nel 2003, che permette a coloro che si trovano da almeno 14 anni in situazione irregolare di regolarizzarsi presso l’Home Office. Oltre 7.000 persone hanno già usufruito di questo sistema. La proposta dei Lib-Dem prevede un soggiorno minimo di 10 anni con un tempo di approvazione di due anni dalla richiesta. I Lib-Dem con la loro proposta hanno puntato il dito su un problema maggiore: quello dell’immigrazione illegale su vasta scala, un fenomeno aumentato in maniera esponenziale negli ultimi dieci anni. Oggi ci sono tra i 400.000 ed i 600.000 immigrati illegali in Inghilterra e sia i conservatori sia i Lib-Dem sanno benissimo che è impossibile “deportarli”. Occorre trovare soluzioni al più presto e determinare quale sia lo statuto di tutte questa gente. Non dimentichiamoci però che sia il Labor che i conservatori negli ultimi venti anni hanno praticato un”amnistia occulta’. Grazie a questa politica, migliaia di irregolari hanno potuto regolarizzarsi e restare nel Regno Unito. La sanatoria proposta da Clegg non è poi così diversa dall’amnistia praticata silenziosamente in Inghilterra negli ultimi vent’anni.

Il voto ha anche evidenziato che forse è necessaria una riforma del sistema elettorale. Questo sembrano chiedere i cittadini inglesi, almeno a quanto dicono i sondaggi.

E’ un momento politico interessante. E sarà interessante vedere in che modo i Lib-Dem, che sono stati fuori dal circuito del potere per almeno 30 anni e non guidano un governo in Inghilterra da oltre 80 anni (elezioni del 1929 ndr), coglieranno questa opportunità per trasformare il sistema di voto promuovendo l’organizzazione di un referendum sul sistema proporzionale. Cosa che il Labour già offre ma che i Tories rifiutano. Su una cosa però bisogna star certi. E’ impossibile per i conservatori mantenere lo status quo. Tra l’altro non sono riusciti a raggiungere la maggioranza per governare da soli per soli 16.000 voti. Credo che in futuro cambieranno strategia e si dichiareranno favorevoli ad un referendum sul proporzionale.