AnalysesPolitica
Francesco Aloisi de Larderel 1 luglio 2012
Mohamed Morsi è stato eletto presidente, il primo Capo di Stato civile della Repubblica Araba d’Egitto dal 1953, quando Mohamed Naguib inaugurò una lunga serie di presidenti in uniforme militare che ha avuto termine diciotto mesi fa con la destituzione di Mohamed Hosni Mubarak. Si tratta anche del primo presidente della storia egiziana eletto in maniera democratica.
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    Per creare un ordine politico democratico dopo una rivoluzione contro un potere autoritario, il processo di transizione deve incarnare un vero e proprio potere costituente democratico, spiega il politologo Andrew Arato agli Istanbul Seminars di Reset-Dialogues: la democrazia ha bisogno di consenso e stimoli attivi da parte della società civile, e non solo da parte della élite. Nell’Egitto della primavera araba questa forma di potere costituente democratico non è mai realmente emersa, in parte anche perché la Fratellanza musulmana ha permesso ai militari di imporre le proprie regole del gioco in cambio di un’anticipazione delle elezioni che ha finito per favorirla, a discapito dei movimenti spontanei di piazza Tahrir e degli schieramenti politici meno organizzati.Andrew Arato è Dorothy Hart Hirshon Professor in teoria politica e sociale presso il dipartimento di sociologia alla The New School University di New York.