primavere-arabe
  • 26 maggio 2016
    La rivoluzione tunisina si è sviluppata con modalità diametralmente opposte rispetto ad altri stati coinvolti nelle primavere arabe. Diversi intellettuali tunisini intervistati da Reset-Doc analizzano i motivi che, malgrado le grandi difficoltà economiche e sociali, hanno portato questo paese a intraprendere un processo di democratizzazione pacifico e fortemente influenzato dall’azione della società civile alla quale nel 2015 è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace. 
  • Giuseppe Acconcia 14 luglio 2013
    L’Egitto precipita nel caos? Ne parliamo con due importanti intellettuali ed esperti di Medio oriente: Samir Amin, filosofo ed economista, direttore del Forum del Terzo mondo, con sede a Dakar; e Roger Owen, docente di Storia del Medio oriente all'Università di Harvard. Owen è autore di classici sulla storia della regione, come State, Power and Politics in the Making of the Modern Middle East.
  • Zaid Eyadat, University of Jordan 23 aprile 2013
    “L’islam è stato usato e politicizzato, e questa è una prova del fatto che la mancanza di uno stato secolare metta in pericolo la natura stessa dell’islam” spiega Zaid Eyadat, docente di scienze politiche presso la Jordan University intervistato durante i nostri Istanbul Seminars. Dapprima, il cosiddetto Messaggio di Amman, da lui promosso insieme ad altri intellettuali riformisti, ha stimolato il dialogo e la discussione tra numerosi studiosi e pensatori musulmani intorno alla possibilita’ di una riforma nell’Islam, poi le primavere arabe hanno dato il via a importantissimi cambiamenti nella regione. Ora, l’esigenza di una riforma e’ rivendicata anche da molti di coloro che sono scesi in piazza.
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