musulmano
  • Abdullahi An-Na'im e Tariq Ramadan 11 gennaio 2013
    Due grandi riformisti dell’Islam discutono il futuro della cittadinanza nei paesi della primavera araba. Tariq Ramadan e Abdullahi An-Na’im, due tra i più noti intellettuali e riformisti musulmani contemporanei, sono stati posti di fronte l’uno all’altro da Reset-Dialogues on Civilizations in un incontro per discutere della shari’a, la legge islamica, e se debba avere un posto e quale nelle Costituzioni delle nuove democrazie arabe. Entrambi i pensatori auspicano la piena realizzazione della democrazia nel mondo arabo e sistemi costituzionali che garantiscano l’eguaglianza tra cittadini, il rispetto dei diritti umani e il pluralismo, ma Ramadan ritiene che possa essere utile che la shari’a sia nominata nelle costituzioni arabe per dare alla democrazia un sostegno «dall’interno» della religione e cultura islamica, mentre per An-Na’im le sfere della religione e della politica devono rimanere separate per garantire la laicità dello Stato. L’incontro tra Abdullahi An-Na’im e Tariq Ramadan è stato coordinato da Nina zu Fürstenberg
  • Lo scrittore Tahar Ben Jelloun parla con Alessandra Cardinale 7 aprile 2011
    Una primavera in pieno inverno che non assomiglia a nulla nella storia recente del mondo. Un po’ forse alla rivoluzione dei garofani in Portogallo del 1974. Ma è diversa. Tahar Ben Jelloun, scrittore, giornalista, nato a Fèz in Marocco, l’autore francofono più tradotto al mondo, inizia così a raccontare il suo ultimo libro La rivoluzione dei gelsomini. Il risveglio della dignità araba (ed. Bompiani, 2011, 144 pagine, euro 9,90). “È un risveglio della dignità che non ha precedenti perché – spiega l’autore – nessuno l’aveva prevista. Né gli islamisti né la gente al governo”. Avverte lo scrittore marocchino che il capitolo sulle dittature arabe si chiuderà definitivamente quando Mubarak, Ben Ali, Gheddafi e tutti gli altri saranno giudicati da un tribunale internazionale. “Dopo la fine politica deve esserci quella giuridica”.
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