breivik
  • Stefano Allievi 1 agosto 2011
    È significativo il sospiro di sollievo tirato da tutte le comunità musulmane in Europa, nello scoprire che non era stato uno dei loro: perché si sapeva già quale tremendo prezzo si sarebbe pagato altrimenti. Ma è significativo anche il sospiro di sollievo di molti non musulmani, nel non dover confermare un pregiudizio che, così come viene comunemente formulato, porta dritto verso lo scontro di civiltà, che in questo caso, più che un fatto o anche solo una possibilità, è semplicemente una profezia che si autorealizza: ancora più inquietante, nella sua banalità e nel suo automatismo, proprio per questo. È un qualcosa che la stampa dei paesi musulmani, dopo Oslo, comincia a ricordarci: perché questo non lo chiamate terrorismo cristiano? Perché non ci costruite sopra una teoria del complotto? E non si può dire che l’argomentazione sia del tutto fuorviante.
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