riviste
  • Elisabetta Bartuli 30 agosto 2011
    In piazza Tahrir, a gennaio di quest’anno, non c’erano ovviamente solo gli editori, gli scrittori e i librai di cui abbiamo fin qui parlato, in realtà solo poche centinaia di persone in una città che sfiora i venti milioni di abitanti. Però in piazza Tahrir c’erano le centinaia di migliaia di individui di cui, negli anni, editori, scrittori e librai avevano captato e veicolato i reconditi pensieri, le segrete velleità, i nascosti turbamenti, le pressanti richieste. Migliaia di individui che, adesso, individualmente o come comunità, stanno riprendendo in mano il proprio presente per costruire un futuro da condividere.
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