piazza-tahrir
  • Federica Fedeli 9 febbraio 2011
    Questo breve contributo nasce dal desiderio di dare voce ad amici e colleghi con i quali ho parlato molte volte, ma che non hanno mai potuto esprimersi liberamente nel loro Paese, l’Egitto. Quando alcuni di loro hanno tentato di farlo hanno vissuto l’esperienza del carcere e subito spesso torture. Le domande che ho sottoposto loro sono brevi e piuttosto semplici, l’obiettivo era quello di lasciare spazio ai loro pensieri e alle loro emozioni, mettendo in evidenza la pluralità di opinioni rispetto alla rivolta che, dal 25 gennaio, sta cambiando l’Egitto. In due casi si tratta di giovani che hanno preso parte al movimento contro il sistema di governo egiziano, ma in modo diverso e da prospettive diverse.
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