mondo-musulmano
  • Abdou Filali-Ansary, filosofo marocchino (2/2) 13 giugno 2011
    Un processo di secolarizzazione sta coinvolgendo, seppur lentamente, anche il mondo musulmano, dove è ormai evidente l’aspirazione della gente alla partecipazione politica ed economica, alla giustizia sociale e ai diritti umani. Allo stesso tempo, la maggior parte di queste persone rifiuta di diventare, o di definirsi, laica. Le ragioni sono molteplici: malintesi, traduzioni sbagliate o poco accurate del concetto di secolarismo in termini ateistici, paura di perdere la propria religione e identità, ma anche la memoria crudele di regimi laici e tirannici e il risentimento nei confronti di élite secolari che si accaparrano tutti i vantaggi del progresso economico.Il filosofo marocchino Abdou Filali-Ansary, ex direttore della Aga Khan University di Londra ne parla con ResetDoc durante gli Istanbul Seminars.
  • Fred Dallmayr, University of Notre Dame 13 giugno 2011
    «La mia tesi di fondo riguardo al Corano è che, per comprendere il pensiero islamico, occorre riconsiderare la dimensione umana del Corano. Ancorare il Corano alla storia non significa che le origini del Corano siano [esclusivamente] umane. Credo che il Corano sia un testo divino, rivelato da Dio al Profeta Maometto attraverso la mediazione dell’arcangelo Gabriele. Quella rivelazione, però, ha avuto luogo attraverso l’uso del linguaggio, di una lingua (l’arabo) radicata in un contesto storico. Il Corano si rivolgeva agli arabi che vivevano nel VII secolo, tenendo conto della realtà sociale di quel determinato popolo che al tempo viveva nella Penisola araba. Altrimenti, come avrebbero potuto costoro capire la rivelazione?»Nasr Hamid Abu Zayd
  • Olivier Roy intervistato da Elisa Pierandrei 11 maggio 2011
    L’annuncio della morte di Bin Laden ha segnato un passo avanti sulla road map per una nuova visione dei rapporti fra musulmani e Occidente. Il sollievo è stato generale e anche nel mondo arabo non vi è stata quella reazione violenta che alcuni potevano temere: i Fratelli Musulmani egiziani hanno dichiarato che Bin Laden avrebbe dovuto essere sottoposto a processo, ma hanno anche precisato che l’ex leader di Al Qaeda non rappresenta l’Islam. Analizziamo le conseguenze della morte di Bin Laden con Olivier Roy, il grande sociologo della religione, autore per i Libri di Reset di Islam alla sfida della laicità (2008). Secondo Roy, la posizione della Fratellanza è coerente: “Considerano Bin Laden un uomo diabolico, ma chiedono la sua messa in giudizio, facendo così appello al diritto internazionale e mantenendo un approccio critico verso la mano pesante della politica statunitense nella regione”.
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