kurdi
  • Nicola Mirenzi 19 giugno 2012
    La scorsa settimana il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha detto ufficialmente che la lingua curda potrà essere finalmente insegnata nelle scuole, riconoscendo alla grande minoranza che vive in Turchia un diritto di che finora era stato sempre negato e temuto dalla Repubblica, come se si trattasse di una minaccia mortale all'unità nazionale. La reazione accogliente dell'opinione pubblica e della stampa – con l'eccezione di un giornale come Cumhuriyet, la cui linea secolarista è fortemente imperniata sui principi del kemalismo – dimostra che nel paese e nella società turca i tempi sono maturi per fare dei passi avanti verso la risoluzione della “questione curda”, aprendosi alla diversità e non negandola come è stato sempre fatto finora.
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