dialogo-interreligioso
  • Azzurra Meringolo 16 agosto 2011
    Potrebbe sorprendere qualcuno sapere che il vicepresidente di Libertà e Giustizia, il primo partito dalla Fratellanza costretta per decenni ad agire in clandestinità, è un copto. Eppure è proprio così: il professor Habib, accademico che da tempo studia il pensiero islamico, è un cristiano che ha accettato di lavorare con il nuovo partito islamista credendo che in questo momento Libertà e Giustizia possa rappresentare il nucleo portante della società egiziana. «Attualmente la cultura musulmana può essere uno strumento attraverso il quale trovare dei valori condivisi che siano in grado di rafforzare la società polverizzata negli ultimi decenni dal regime che voleva tenerci separati. I suoi valori portanti sono condivisi dalla maggioranza della popolazione egiziana» spiega Habib.
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