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  • Il blogger Issandr El Amrani intervistato da Elisa Pierandrei 15 dicembre 2010
    Il primo turno (28 novembre) ha fatto registrare brogli, violenze e arresti dei candidati dell'opposizione. Il dissenso dei cittadini ha viaggiato sul web, ma Internet non occupa le poltrone del potere. E al ballottaggio (5 dicembre) ha partecipato solo il Pnd (Partito Nazional Democratico) del presidente in carica Hosni Mubarak che alla fine si è aggiudicato in totale 419 seggi su 508. Incredibilmente, i Fratelli Musulmani, che erano stati finora il principale gruppo d'opposizione (88 deputati in parlamento), non è riuscito ad aggiudicarsene nemmeno uno. In pochi considerano il parlamento uscente da questa votazione rappresentativo della popolazione egiziana. Su 80 milioni di cittadini, solo il 50 % è riuscito a registrarsi negli elenchi elettorali. L'affluenza alle urne, poi, in media, secondo i dati ufficiali, è stata del 35%, mentre per le ong di appena il 10%. Un quadro oscuro che getta poche speranze di cambiamento per il Paese arabo piu' popoloso, anche in vista delle presidenziali del 2011. Ne discutiamo con Issandr El Amrani, giornalista e analista indipendente con sede al Cairo. Blogga all'indirizzo www.arabist.net
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