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  • Azzurra Meringolo, incontro con Nazeeha Saeed 3 maggio 2012
    Mentre il 19 e 20 Aprile scorso il governo del Bahrein si concentrava esclusivamente sull’organizzazione del Gran Premio di Formula 1, quanti da più di un anno sono vittime di una repressione che passa sotto silenzio hanno approfittato dell’evento per attirare l’attenzione internazionale sulla loro causa. Il vento delle primavere arabe era arrivato nei dintorni di Manama il 14 Febbraio 2011, quando i cittadini esausti delle politiche del regime avevano deciso di scendere in piazza per chiedere riforme e l’uscita di scena degli Al-Khalifa. A manifestare contro questa famiglia reale sunnita sono stati soprattutto manifestanti sciiti, la maggioranza della popolazione locale. La repressione più dura è iniziata 14 marzo, quando il governo ha accolto nel paese le truppe del Consiglio della Cooperazione del Golfo. Mille soldati blindati inviati dal re saudita Abdallah sono arrivati in Bahrein con un mandato preciso: spegnere la protesta e salvare re Hamad.
  • Elisa Pierandrei 14 febbraio 2011
    Una passeggiata in Piazza Tahrir era la prima cosa che facevi la mattina, prima di andare al lavoro, o la sera quando rientravi a casa. Era un’abitudine che avevano preso in tanti dopo il 25 gennaio 2011 al Cairo, giornata dell’inizio delle manifestazioni, e che seguivo ormai anche io.
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