pensiero
  • Fred Dallmayr, University of Notre Dame 13 giugno 2011
    «La mia tesi di fondo riguardo al Corano è che, per comprendere il pensiero islamico, occorre riconsiderare la dimensione umana del Corano. Ancorare il Corano alla storia non significa che le origini del Corano siano [esclusivamente] umane. Credo che il Corano sia un testo divino, rivelato da Dio al Profeta Maometto attraverso la mediazione dell’arcangelo Gabriele. Quella rivelazione, però, ha avuto luogo attraverso l’uso del linguaggio, di una lingua (l’arabo) radicata in un contesto storico. Il Corano si rivolgeva agli arabi che vivevano nel VII secolo, tenendo conto della realtà sociale di quel determinato popolo che al tempo viveva nella Penisola araba. Altrimenti, come avrebbero potuto costoro capire la rivelazione?»Nasr Hamid Abu Zayd
  • Ramin Jahanbegloo 13 ottobre 2010
    Il compito civico della filosofia è quello di resistere all'idea stessa di una teoria complessiva e totalizzante della realtà. La discussione civica non si limita a ciò che Martin Luther King chiamava "la carta sottile" della democrazia, ma indica la dimensione critica dell'azione civica che, in maniera attiva e pratica, forma e educa le persone. Proprio qui risiede la sfera del conflitto tra interrogazione filosofica come analisi critica delle norme e dei significati istituiti e come un modo di pensare positivamente orientato alla libertà e alla democrazia, e la chiusura onto-teologica a tutte le forme di interrogazione, espressa da ciò che Cornelius Castoriadis chiama l'“eteronomia istituzionalizzata”. Ciò rimanda all'altra affermazione, che, dove comandano gli dei, non c'è filosofia.
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