10 marzo 2011
Se in un Paese democratico un importante ministro della repubblica sbeffeggia pubblicamente l’importanza della cultura (“Di cultura non si vive, vado alla buvette a farmi un panino alla cultura e comincio dalla Divina Commedia”), se, magari nello stesso Paese, un altro importante ministro taglia docenti, ricercatori, quindi numero di ore, delle facoltà umanistiche, ritenute un lusso in tempi di austerity, qual è il futuro di questo Paese? Martha Nussbaum, la grande filosofa americana, professoressa di Law and Ethics all’Università di Chicago, collaboratrice del premio Nobel per l’economia Amartya Sen, studiosa di John Rawls, teorica del femminismo liberale, nel suo nuovo saggio Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica (ed. il Mulino) dà una risposta a questa domanda e spiega perché le democrazie devono necessariamente nutrirsi della cultura umanistica e artistica.