medio-oriente
  • Samir Frangieh 20 agosto 2014
    “Penso che il fenomeno più importante al quale assistiamo oggi nel mondo arabo sia la riscoperta dell’autonomia personale,” spiega Samir Frangieh, intellettuale e uomo politico libanese. “Vale a dire: le persone sono coscienti che possono diventare artefici della propria storia. Questo è assolutamente nuovo in una regione in cui per decenni l’individuo è stato ridotto al gruppo, il gruppo è stato ridotto al partito che lo rappresenta e il partito che lo rappresenta è stato ridotto al capo che lo guida. Ci si è dunque ritrovati in questa situazione in cui un intero paese finiva per essere identificato in una persona, per esempio la Siria di Assad, in cui tutto il mondo arabo era catalogato con dieci nomi: tutto il mondo arabo, si tratta di 500 milioni di persone ridotte a dieci o quindici nomi. È questo che la primavera araba ha cambiato.” Abbiamo intervistato Samir Frangieh nel 2013.
  • Amnon Raz-Krakotzkin 17 giugno 2014
    Amnon Raz-Krakotzkin, docente di Storia del Giudaismo all’Università Ben-Gurion del Negev, sostiene che Palestinesi ed ebrei hanno un tratto in comune: l’esilio e l’aspirazione al riconoscimento. Come possiamo definire i diritti collettivi israeliani a partire dal riconoscimento di quelli nazionali palestinesi? Glielo abbiamo chiesto durante i nostri Istanbul Seminars 2013
  • Karen Barkey, Columbia University 8 aprile 2014
    “Credo che sia un momento molto importante per riflettere sulla storia dell’Impero ottomano”, spiega Karen Barkey, sociologa e direttrice dell’Institute for Religion Culture and Public Life della Columbia University. “Il Medio oriente sta vivendo una transizione verso società più democratiche, e allo stesso tempo assistiamo alla crescita dell’islamismo e alla nascita di nuovi partiti politici si ispirazione islamica. Questo significa che tale transizione avviene precisamente in un momento in cui le persone cominciano a ripensare l’Islam nel contesto della democrazia. Molti guardano anche al proprio passato e ai modi tradizionali di comprendere l’Islam, per capire come impiegarlo nella società moderna. Per questo, si cerca di guardare agli elementi del passato ‘utilizzabili’ anche nel presente. A mio avviso, l’Impero ottomano è un passato ‘utilizzabile’ estremamente interessante perché – benché spesso descritto e spiegato come un impero islamico – di fatto era un impero nel quale la religione era equilibrata all’interno di rapporti ‘duali’ che le impedivano di diventare un fattore egemonico. È per questo motivo che proprio oggi l’esempio dell’Impero ottomano dovrebbe essere osservato meglio”. Abbiamo intervistato Karen Barkey durante i nostri Istanbul Seminars 2013.
  • Marcella Emiliani con Ernesto Pagano 9 giugno 2010
    Per il processo di pace in Medio Oriente Obama "non ha mosso un dito". Il giudizio di Marcella Emiliani, esperta di Medio Oriente e professore associato all'Università di Bologna, è caustico. Nonostante il clamore mediatico, il blitz israeliano sulla "Freedom Flotilla" ha messo a nudo tutta l'incapacità della Casa Bianca - e del resto della comunità internazionale - di riavviare il processo di pace. E mentre la Turchia si "avvicina pericolosamente all'Iran", il governo israeliano, "abituato a infiniti isolamenti internazionali", continua ad andare "dritto per la sua strada".
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