cristianesimo
  • Samir Frangieh 20 agosto 2014
    “Penso che il fenomeno più importante al quale assistiamo oggi nel mondo arabo sia la riscoperta dell’autonomia personale,” spiega Samir Frangieh, intellettuale e uomo politico libanese. “Vale a dire: le persone sono coscienti che possono diventare artefici della propria storia. Questo è assolutamente nuovo in una regione in cui per decenni l’individuo è stato ridotto al gruppo, il gruppo è stato ridotto al partito che lo rappresenta e il partito che lo rappresenta è stato ridotto al capo che lo guida. Ci si è dunque ritrovati in questa situazione in cui un intero paese finiva per essere identificato in una persona, per esempio la Siria di Assad, in cui tutto il mondo arabo era catalogato con dieci nomi: tutto il mondo arabo, si tratta di 500 milioni di persone ridotte a dieci o quindici nomi. È questo che la primavera araba ha cambiato.” Abbiamo intervistato Samir Frangieh nel 2013.
  • Olivier Roy 8 marzo 2011
    «Oggi assistiamo a un nuovo mercato religioso globale. La gente si converte a ogni tipo di religione, qualunque sia il loro background culturale – dice Olivier Roy, studioso francese di Islam, in questa intervista a Resetdoc – E funziona, perché queste religioni sono oggi deculturalizzate, hanno esplicitamente tagliato ogni legame con delle culture specifiche. Possiamo parlare di “religioni McDonald’s”: vendono lo stesso prodotto ovunque nel mondo, non curandosi di adattarsi alle culture locali».
  • Enzo Bianchi intervistato da Sara Hejazi 17 giugno 2010
    Nel suo recente L’altro siamo noi (Einaudi, 2010) Enzo Bianchi, monaco fondatore della comunità di Bose e scrittore prolifico, tratta il tema della gestione del conflitto tra il sé e l’altro in termini cristiani, riflettendo sul recupero dei valori fondanti della cristianità per affrontare la paura, la diffidenza e l’“autismo culturale” che oggi caratterizzano il rapporto tra presenza immigrata e identità autoctona.
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