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  • Fiorella Bassan

    Ne sono testimonianza la nascita di lingue ibride, come lo yiddish e il ladino, e di tanti dialetti regionali, come ad esempio il giudaico romanesco, in cui sono state scritte opere di teatro e di poesia. La religione ebraica afferma l’unicità di Dio e si fonda sullo studio di alcuni testi fondamentali, primo tra tutti la Torah, composta dai cinque libri di Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio. La Torah descrive le leggi e la storia del popolo ebraico fino alla morte di Mosè. La Mishnah è la trascrizione della Torah orale, e il Talmud è il commento alla Mishnah. Il Talmud è parte integrante della storia degli Ebrei: nella sua interpretazione i Maestri dei primi secoli discutono con i Maestri del XX secolo, i Rabbini babilonesi con quelli contemporanei; più che un libro, è un approccio all’esistenza, una scuola di ricerca e di discussione.

    All’allievo che senza tanta fatica chiedeva di conoscere l’ebraismo in due parole, Rabbì Hillel dette la seguente risposta: “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Ora vai e studia”. Rabbi Hillel ribadiva così il primato dell’etica caratteristico dell’ebraismo, ma anche la necessità e il valore dello studio e dell’interpretazione. La tradizione di pensiero ebraico ha visto susseguirsi posizioni razionaliste, come quelle di Maimonide, e posizioni mistiche, o cabalistiche. L’attesa dell’era messianica come realizzazione della fraternità umana ed esaudimento del desiderio di libertà e di giustizia sulla terra è alla base della dimensione utopica, del “principio speranza” caro a Bloch e a tanti rivoluzionari ebrei.

    L’ironia, l’amore per le battute di spirito, è una caratteristica della cultura ebraica, analizzata da Freud nel suo libro sul Witz (“Non so del resto se accada spesso che un popolo rida tanto della propria indole”), e immortalata nel cinema dai Marx Brothers e da Woody Allen. La Shoah ha portato un cambiamento radicale nell’ebraismo. Un mondo è sparito per sempre, il mondo dello Shtetl dei paesi dell’Est, narrato da Isaac Bashevi Singer o da Chagall. E una realtà nuova è nata: lo Stato di Israele.
    L’antisemitismo, l’antigiudaismo ecclesiastico e l’antisionismo recente sono per l’ebraismo un problema costante, ma anche uno stimolo per una riflessione critica sulla propria identità composita e plurale.