«Perché a Teheran proprio no»
Giuliano Amato, Giancarlo Bosetti, Ramin Jahanbegloo 14 January 2010

Alla direttrice generale dell’Unesco
Sua Eccellenza Irina Bokova
Parigi

Abbiamo appreso in questi giorni che l’Iran è il paese candidato nel 2010 alla Giornata mondiale della filosofia, che si tiene abitualmente nel mese di novembre. Questo appuntamento annuale rappresenta una meritevole iniziativa che ogni anno consente un intenso dialogo su scala globale e che coinvolge filosofi e studenti in forme inedite per i consueti circuiti accademici. Lo abbiamo sperimentato nelle occasioni di successo in cui la nostra Associazione, Reset-Dialogues on Civilizations, ha avuto l’onore di collaborare con la sezione filosofica dell’Unesco, in Marocco nel 2007 e in Turchia nel 2008.
Riteniamo che la candidatura dell’Iran per la prossima edizione non possa essere accolta come una ordinaria rotazione della sede, dal momento che sappiamo, purtroppo per esperienze che ci sono vicine, come in Iran si possa essere incarcerati e si possa rischiare la vita per le proprie idee. Neda Agha Soltan, la giovane diventata simbolo nel giugno scorso delle proteste seguite alle elezioni, era laureata in studi teologici e in filosofia secolare. E’ certo, nelle condizioni attuali, che una Giornata mondiale della filosofia non potrà “normalmente” svolgersi in Iran e che molti filosofi non vi potranno liberamente partecipare.
Sappiamo che una decisione definitiva sulla candidatura di Teheran non è ancora passata al vaglio degli organi centrali dell’Unesco e ci auguriamo perciò che essi siano in condizione di far svolgere la manifestazione in un altro paese. Siamo certi che in questa allarmata richiesta non saremo soli e chiediamo fin d’ora a filosofi e intellettuali di ogni parte del mondo di unirsi ad essa inviandoci un messaggio con la loro adesione a info@resetdoc.org.

Giuliano Amato, presidente del Comitato scientifico di Reset-Dialogues on Civilizations

Giancarlo Bosetti, direttore della rivista Reset

Ramin Jahanbegloo, filosofo iraniano, membro dell’Associazione Reset-Dialogues, autore di “Leggere Gandhi a Teheran”

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